Dal blog di Massimo Prati - Storie Maledette
per conoscere la strada che hai di fronte chiedi a chi è sulla via del ritorno (Confucio)
venerdì 14 giugno 2013
sabato 11 giugno 2011
Quando accettare l'amicizia su facebook ti porta in galera
La falsa pagina facebook di Angela |
La storia è finita bene, e meno male, ma fa riflettere. Quanti di noi dopo aver accettato l'amicizia proposta da uno dei milioni di utenti "facebook" sconosciuti iniziano a chattare con lui/lei scrivendo cose personali quali possono essere un amore che non va più, l'idea di separarsi, il bisogno disperato di trovare un'altra o, è capitato, l'intenzione di trovare qualcuno che uccida la propria moglie? Avete letto bene, uccidere la moglie. Non è da tutti chiedere aiuto a chi non si conosce per portare a termine un simile gesto. Eppure è capitato in America, esattamente nello Stato dell'Indiana, e l'epilogo si è avuti ieri, giovedì 9 giugno.
martedì 22 marzo 2011
Leonid Rogozows, il chirurgo che per non morire dovette autoperarsi
La storia è unica perché nessun chirurgo al mondo ha mai deciso di autoperarsi. E a dire il vero neppure Leonid Rogozows lo avrebbe fatto se in quel periodo della sua vita fosse vissuto in una città con tanto di ospedale. Ma si trovava in una situazione molto delicata, in un luogo impossibile da raggiungere in poche ore, allo stremo delle forze col dolore che di lì a poco lo avrebbe mandato in coma decretandone, di conseguenza, la morte certa.
martedì 25 gennaio 2011
Lara, 3 anni, dimenticata dalla madre in un pomeriggio di pioggia
La storia si è risolta quasi bene, per fortuna, ma avrebbe potuto portare a ben più gravi conseguenze.
Tutto ha inizio alle tredici di domenica 23 Gennaio; a Roma fa freddo e scende quella pioggerellina fine che si insinua negli abiti e ti fa tremare. Davanti al supermercato Dico di via Caterina Troiani non c'è più nessuno, le serrande si sono abbassate e le commesse sono tornate a casa dalla loro famiglia. Accanto ai carrelli vuoti, in attesa sotto l'acqua che impietosa la bagna, una bambina, avrà forse tre anni, vestita molto bene e con un paio di scarpine rosa che la fanno somigliare ad una bambolina di una volta, di quelle che le nonne sistemavano sul letto rifatto. La gente le passa accanto, la vede sola e spaurita ma non sa che fare, parlarle? Prenderla e portarla al caldo? E se poi arriva la madre e ci si prende una denuncia per molestie? Tanti pensieri e tante domande. Troppe per una signora del quartiere che, nonostante le borse della spesa ed i surgelati che vorrebbero il congelatore, la prende, quasi a proteggerla da eventuali molestie, portandola sotto la minuscola tettoia.
venerdì 10 dicembre 2010
L'amore fa cambiare strada ai tram
E presto la linea 116 sara sostituita dalla Love Line
I nuovi interni dei tram in servizio sulla Love Line |
A Roma era già buio alle 18 di martedì 7 Dicembre 2010. Sul tram dell'Atac della linea 116 le persone aspettavano tranquillamente di arrivare a casa guardando i festoni e le luci che all'esterno si mostravano cariche del fascino natalizio.
Nulla poteva distogliere il pensiero dei passeggeri, neppure la telefonata che, stranamente e contro le regole, l'autista stava portando avanti da alcuni minuti con il cellulare appoggiato all'orecchio destro.
Poi il rumore stridulo dei freni, le porte che si spalancano e la voce del guidatore che riempie il mezzo. "Devo fare una deviazione, scendete e salite sul prossimo."
giovedì 2 dicembre 2010
Anche le Star finiscono in prigione.
In carcere ci vanno tutti, anche le Star, ma non sempre è giusto.
Tante persone a noi sconosciute sono finite in carcere, a volte senza motivo altre per fatti irrilevanti; nessuno se ne è mai interessato, e nessuno lo ha mai saputo, perché il nome poco noto non interessa la massa. Il discorso è diverso se in galera finisce una celebrità. Vediamone alcune veramente famose.
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Come si legge chiaramente nella lavagnetta della Polizia fu arrestato il ventisette di Novembre del 1938, proprio l'anno in cui aveva ottenuto il suo primo vero contratto. Fu assunto come intrattenitore ufficiale al Rustic Cabin dove conobbe Nancy Barbato, la fonte della sua sventura carceraria che poi diventerà la sua prima moglie. Tutto è bene quel che finisce bene.
sabato 6 novembre 2010
Storie di ordinaria sfortuna
La prima storia riguarda un giapponese di nome Tsutomu Yamaguchi, morto da poco a 94 anni. Non ci crederete ma era l’unica persona del pianeta ad essere sopravvissuto a due bombe atomiche. E' da notare il fatto appurato, e diventato storia, che ne sono esplose solo e soltanto due.
Tsutomu Yamaguchi |
Storie di ladri
A Genova un ladro italiano è entrato, a notte fonda, in un appartamento affittato a due marocchini con regolare permesso di soggiorno; trovandoseli di fronte il malcapitato non ha potuto far altro che fuggire. Già basterebbe questo per creare una notizia, un italiano che ruba a due marocchini è di per sè qualcosa di stravagante, ma il racconto continua.
I due, infatti, non hanno perso tempo e, dopo essersi rivestiti in fretta e furia, hanno preso la loro auto inseguendolo. Chiaramente, visto il vantaggio accumulato dal malfattore, non lo hanno rintracciato. Ed allora, dopo trenta minuti di ricerca, hanno desistito decidendo di tornare a dormire. Durante il percorso di ritorno, però, un'auto sbucata da una strada laterale si è scontrata con la loro e... sorpresa! All'interno c'era proprio il ladro di cui sopra.
I due, infatti, non hanno perso tempo e, dopo essersi rivestiti in fretta e furia, hanno preso la loro auto inseguendolo. Chiaramente, visto il vantaggio accumulato dal malfattore, non lo hanno rintracciato. Ed allora, dopo trenta minuti di ricerca, hanno desistito decidendo di tornare a dormire. Durante il percorso di ritorno, però, un'auto sbucata da una strada laterale si è scontrata con la loro e... sorpresa! All'interno c'era proprio il ladro di cui sopra.
Primo insegnamento:
1) I ladri non hanno una nazionalità.
2) Gli italiani si stanno impoverendo e gli extracomunitari arricchendo.
3) Ai ladri manca la malizia, sarebbe bastato poco per non avere conseguenze spiacevoli.
4) I ladri non sanno guidare visto che a notte fonda riescono ad avere un incidente con l'unica auto presente nella zona.
Guadagnare dalla morte di un figlio è vergognoso
Questo articolo lo avevo pubblicato un anno fa in un altro sito; lo ripropongo perché credo sia ancora attuale visto il bailamme di Avetrana.
Erba - I coniugi "Romano" sono stati condannati all'ergastolo, tutto secondo copione. Forse sono solo normali assassini, forse sono pazzi, di certo, dato che è stato accertata la loro colpa, sono freddi, spietati e privi di scrupoli e umanità, visto che una delle vittime era un bimbo che nulla aveva a che fare con i "litigi fra vicini" (movente accertato dalla Corte). Va tutto bene così? No, le parole pronunciate in diretta a SKY 24 dall'avvocato di Azouz Marzouk, marito, padre e genero, di tre delle vittime, non mi sono andate per nulla a genio. Forse voleva solo lanciare un sasso nello stagno o tacitare qualche cronista. Di certo ha dichiarato che il suo cliente era certo della colpevolezza dei due nonostante la visita di uno sconosciuto a casa dei suoi genitori. Questo far sapere all'opinione pubblica che qualcuno ha detto a sua madre ed a suo padre che gli assassini non sono i coniugi "Romano" è alquanto strano. Chissà se Azouz dice la verità?
Ricordo la sua faccia a pochi mesi dall'accaduto, la sua voglia di diventare una "macabra star", il farsi facilmente convincere ad entrare nella "scuderia" diretta dal maestro dei "paparazzi". Niente di illegittimo, per carità, ma sfruttare la morte del proprio figlio per far soldi è vergognoso! Quindi, caro avvocato, la prossima volta che avrà un siffatto cliente cerchi di convincerlo che è meglio mangiare "pane e cipolla" piuttosto che pubblicizzarsi sullo schermo e cercare soldi facili. Chi ci dice che le sue parole non siano state pronunciate per convincere qualche giornaletto ad andare, con telecamera e denaro contante, nel carcere dove sta scontando la "pena" comminatagli per spaccio? E fa "pena" pensare che ad uno così si dia ancora credito.
Erba - I coniugi "Romano" sono stati condannati all'ergastolo, tutto secondo copione. Forse sono solo normali assassini, forse sono pazzi, di certo, dato che è stato accertata la loro colpa, sono freddi, spietati e privi di scrupoli e umanità, visto che una delle vittime era un bimbo che nulla aveva a che fare con i "litigi fra vicini" (movente accertato dalla Corte). Va tutto bene così? No, le parole pronunciate in diretta a SKY 24 dall'avvocato di Azouz Marzouk, marito, padre e genero, di tre delle vittime, non mi sono andate per nulla a genio. Forse voleva solo lanciare un sasso nello stagno o tacitare qualche cronista. Di certo ha dichiarato che il suo cliente era certo della colpevolezza dei due nonostante la visita di uno sconosciuto a casa dei suoi genitori. Questo far sapere all'opinione pubblica che qualcuno ha detto a sua madre ed a suo padre che gli assassini non sono i coniugi "Romano" è alquanto strano. Chissà se Azouz dice la verità?
Ricordo la sua faccia a pochi mesi dall'accaduto, la sua voglia di diventare una "macabra star", il farsi facilmente convincere ad entrare nella "scuderia" diretta dal maestro dei "paparazzi". Niente di illegittimo, per carità, ma sfruttare la morte del proprio figlio per far soldi è vergognoso! Quindi, caro avvocato, la prossima volta che avrà un siffatto cliente cerchi di convincerlo che è meglio mangiare "pane e cipolla" piuttosto che pubblicizzarsi sullo schermo e cercare soldi facili. Chi ci dice che le sue parole non siano state pronunciate per convincere qualche giornaletto ad andare, con telecamera e denaro contante, nel carcere dove sta scontando la "pena" comminatagli per spaccio? E fa "pena" pensare che ad uno così si dia ancora credito.
Oltre a questo, spettabile avvocato, nessuno mette in dubbio la legittimità della Corte, tanto meno la sentenza, ed ha sbagliato nel dichiarare che l'opinione pubblica si sta dividendo in tifoserie; è come dare per certo che durante il processo non si sia trovata la prova della colpevolezza. Nessuno si sognerebbe mai di tifare per Olindo e Rosa! Sempre che non ci sia qualcuno interessato, qualcuno a cui fa comodo creare un caso mediatico che tenga gli occhi dei telespettatori, e soprattutto le loro menti, incollate allo schermo per convincerle, più che dell'innocenza o della colpevolezza, che un panettone è meglio dell'altro, che una bambola fa più pipì di un'altra. Certo è che la magistratura, negli anni, sbagli ne ha fatti, ed ancora di certo ne farà, ma i gradi di giudizio sono ben tre, tempo per discolparsi ce né eccome! Però, almeno io, prego Dio affinché questa volta sia il silenzio a farla da padrone. Niente salotti divisi tra innocentisti o colpevolisti, niente facce buffe a convincere il telespettatore che la loro idea è quella giusta. Nessuno vuole fare il tifo per gli assassini del piccolo Youssef, ma parlarne in televisione, sia pure in senso negativo, è un modo come un altro per creare "tifoserie organizzate"; la gente seria chiede solo chiarezza e giudizi sereni. Ed allora facciamola giudicare serenamente la prossima Corte, senza i condizionamenti mediatici. Mandate Vespa e Mentana, ad oggi anche Sottile e Vinci, in ferie! La mente dei giudici, le carte, i testimoni, l'accusa e la difesa, bastano e avanzano per un buon giudizio! Il resto è aria malata, è solo sporca pubblicità. Intervallare i programmi in cui si parla di un bimbo ucciso con gli spot che hanno Cicciobello in primo piano è frutto di cattivo gusto. Per questo io cambio canale quando mi accorgo che il livello viene superato, ai miei figli il regalo di Natale l'ho già comprato.
martedì 26 ottobre 2010
Aiutiamoli!!
Tanti bimbi scompaiono improvvisamente nel nulla; una telefonata per aiutare le famiglie vittime di queste disgrazie mi sembra anche poco. Se hai notizie su persone scomparse, se hai visto qualcuno rapire o far del male a bambini, chiama subito i Carabinieri al 112 o la Polizia al 113. In alternativa, se ti manca il coraggio, mandami un post e sarò io ad avvisare le istituzioni senza mai riferire ad alcuno i tuoi dati. Hai la mi parola, fidati ed aiuta i bambini a vivere il loro sogno più grande, la vita.
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