giovedì 2 dicembre 2010

Anche le Star finiscono in prigione.

In carcere ci vanno tutti, anche le Star, ma non sempre è giusto.


Tante persone a noi sconosciute sono finite in carcere, a volte senza motivo altre per fatti irrilevanti; nessuno se ne è mai interessato, e nessuno lo ha mai saputo, perché il nome poco noto non interessa la massa. Il discorso è diverso se in galera finisce una celebrità. Vediamone alcune veramente famose.
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A lato un giovanissimo Frank Sinatra; finì per diversi giorni in cella a causa della sua esuberanza con le donne. Insomma, corteggiare una ragazza gli costò l'accusa di molestie sessuali.
Come si legge chiaramente nella lavagnetta della Polizia fu arrestato il ventisette di Novembre del 1938, proprio l'anno in cui aveva ottenuto il suo primo vero contratto. Fu assunto come intrattenitore ufficiale al Rustic Cabin dove conobbe Nancy Barbato, la fonte della sua sventura carceraria che poi diventerà la sua prima moglie. Tutto è bene quel che finisce bene.

Peggio è andata a Michael Jackson che nel 2003 venne raggiunto da un mandato d'arresto per pedofilia. La villa che Marlon Brando gli aveva dato in comodato d'uso a vita, quale ringraziamento per la meravigliosa festa che Jackson aveva organizzato per la figlia dell'attore, venne sequestrata e perquisità a fondo. Il suo calvario durò diversi anni. Anche se nel 2005 fu assolto da tutte le accuse la popolarità mondiale del cantante ingordì diversi media televisivi che pubblicarono false accuse ed intervistarono, dietro lauti compensi, i giudici che lo avevano assolto. Questi dichiararono la loro convinzione di colpevolezza nonostante la mancanza assoluta di prove. Fino al 2008 subì attacchi pubblici e letterari, tramite biografie non autorizzate, e nessuno può dire che il suo stato, già precario all'inizio degli anni 2000, non si sia aggravato anche per questi motivi. Non è facile difendersi da tali accuse per chi i bambini li aveva nel cuore quasi fossero tutti figli suoi. Arrivederci Michael.
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Un altro attore famoso finito in carcere è Hugh Grant.
Lui di disavventure americane ne ha due all'attivo. La prima è del 1995, come si legge chiaramente sulla lavagnetta; era la notte del ventisette Giugno quando una pattuglia, chissà mai il perché, lo sorprese mentre si intratteneva con una avvenente signorina che gli stava facendo una lezione "orale". Chissà quante lezioni avrà dato la suddetta in vita sua; la domanda è: "come mai proprio quella volta è arivata la pattuglia?". Comunque questo inconveniente non gli ha rovinato la carriera e gli è costato solo qualche giorno di carcere.
Nel 2007 c'è un'altra situazione da sbrogliare. Un fotografo viene invitato ad allontanarsi e, dopo un battibecco fra i due, Hugh lo aggredisce e quindi è nuovamente arrestato. Anche questa volta i soldi hanno aggiustato la situazione.
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L'uomo di questa foto lo riconoscete? E' Mick Jagger. I suoi eccessi hanno fatto epoca. Sia lui che tutti i componenti dei Rolling Stones hanno trascorso in prigione dei brevi periodi, a volte anche solo qualche ora. Nel 1967 la band viene trovata in possesso di eroina, non è tanta ma basta ad incarcerarli. Pochi giorni dopo vengono riconosciuti innocenti, la droga era ad uso personale del solo Keith Richard, uno dei fondatori del gruppo. Il diciotto Luglio 1972, come si legge nella foto, tutta la band litiga, a poche ore da un concerto, con un fotografo. Ne scaturisce una rissa in cui sono coinvolte più persone. Quando arrivano i tutori della legge tutti, anche se si dichiarano colpevoli, cercano di sminuire l'accaduto. Da qui l'accusa di rissa e di aver ostacolato la giustizia.
Il concerto, manco a dirlo, è saltato e Jagger & company hanno dovuto sostenere tantissime spese. Ma al tempo, l'ora baronetto inglese, era alquanto agitato, forse a lui il carcere è servito.
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Ed arriviamo a parlare di Orenthal James Simpson.
Qui il quadro è complesso ed è difficile stabilire se questa Star sia un ex asso del foothball americano, un attore, o un vero delinquente addirittura assassino. Fatto sta che Simpson ha una vita che dire travagliata è un eufemismo.
E' il 17 Giugno del 1994 quando tutte le televisioni americane seguono minuto per minuto l'inseguimento al Ford Bronco guidato da un amico di O.J.; lui è sul sedile del passeggero e diverse volte, con una pistola in mano, minaccia di suicidarsi. Dopo ore di diretta televisiva Simpson si fa portare a casa. Verrà arrestato con l'accusa di duplice omicidio, le vittime sono la sua ex moglie ed il suo nuovo compagno. Il processo penale dura 253 giorni e grazie al dream team di avvocati, che visti i soldi che ha si può permettere, viene assolto. Non così in quello civile nel quale viene condannato a pagare oltre 30 milioni di dollari. Dopo altre disavventure, non di poco conto, incappa in un nuovo inconveniente. Questa volta sequestra e rapina un gruppo di commercianti che aveva fatto riunire in una camera d'albergo con la scusa di voler comprare i suoi cimeli sportivi. Sedici anni di galera e la vita rovinata, la vita di una ex stella di nome Orenthal James Simpson.
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Ed ecco il caso clamoroso. Enzo Tortora.
E' il 17 Giugno 1983 quando viene arrestato, ma la vicenda giudiziaria, assurda, durerà anni prima di trovare una soluzione. Per quale motivo una persona seria e stimata viene arrestata in pompa magna e chiusa in carcere?
La storia parte quando Giovanni Pandico, dalle patrie galere in cui era giustamente recluso, spedisce dei "centrini da tavola" ad Enzo Tortora  perché li metta all'asta nella trasmissione "Portobello"; ma i centrini in redazione non li trovano più, li hanno persi, ed allora si decide di spedire 800.000 lire al carcerato scusandosi per l'inconveniente. Tutto questo al Pandico, tra parentesi giudicato paranoico e schizzofrenico dagli psichiatri del carcere, non va giù. Decide di riscrivere al presentatore, lo fa più volte, arrivando persino a cercare di estorcergli del denaro.
Capita poi che in un covo di camorristi venga sequestrata una agendina; all'interno, sotto la lettera T, c'è un nome che sembra essere Tortora con a lato un numero telefonico. Le forze dell'ordine accertano chiedendo lumi agli pseudopentiti. Fra questi il Pandico e Pasquale Barra, noto in carcere per aver squarciato il petto a Francis Turatello ed averne addentato il cuore ancora caldo. Ma altri si uniranno. Fra loro c'è un sedicente pittore, pluripregiudicato, e sua moglie, che dichiareranno di averlo visto spacciare droga all'interno degli studi televisivi. La Legge ha tutto e può partire con l'arresto che verrà portato a termine davanti a fotografi e televisioni.
Ma cosa la Legge non ha fatto e poteva fare? Innanzitutto una perizia sul nome trovato nell'agenda, poi una telefonata per verificare chi rispondeva a quel numero. Due cose semplici da cui partire per capire se quanto dichiarato dai testi fosse vero oppure no. Infatti alla base della successiva assoluzione c'è questa partenza, la certezza che il nome scritto non fosse Tortora, ma Tortona, e che il numero non avesse proprio nulla a che fare con lui. Inoltre vi fu la prova che i galeotti testimoni parlavano, e si accordavano prima di farlo, perché qualcuno di influente aveva loro promesso sconti di pena. Nonostante fosse diventato parlamentare, nonostante avesse rinunciato ad usufruire dei privilegi che il ruolo comportava e si fosse fatto giudicare da un tribunale, nonostante questo non tutta l'Italia si convinse della sua innocenza a causa del pregiudizio che le parole dei media avevano inserito nella mente delle persone. 
Tortora morirà di un male incurabile dopo aver sofferto le pene dell'inferno per una vicenda incredibile durata anni che lo aveva segnato profondamente. I suoi accusatori, quelli che avevano promesso sconti di pena a fronte di testimonianze fasulle, non sono stati inquisiti ed hanno continuato ad esercitare in nome dello Stato. Addirittura c'è chi ha migliorato il suo Status all'interno della magistratura. A me piace ricordarlo inserendo  in calce le parole pronunciate il giorno in cui è tornato a condurre il programma con cui era diventato famosissimo, Portobello. Ciao Enzo, e grazie per avere lottato con tutte le tue forze.

«Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta.»

1 commento:

  1. su Michael Jackson suggerisco la lettura della mia serie di articoli, che dovrebbero spiegare un po' meglio perchè fu tanto calunnianto e poi presumibilmente ucciso

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