martedì 25 gennaio 2011

Lara, 3 anni, dimenticata dalla madre in un pomeriggio di pioggia

La storia si è risolta quasi bene, per fortuna, ma avrebbe potuto portare a ben più gravi conseguenze.
Tutto ha inizio alle tredici di domenica 23 Gennaio; a Roma fa freddo e scende quella pioggerellina fine che si insinua negli abiti e ti fa tremare. Davanti al supermercato Dico di via Caterina Troiani non c'è più nessuno, le serrande si sono abbassate e le commesse sono tornate a casa dalla loro famiglia. Accanto ai carrelli vuoti, in attesa sotto l'acqua che impietosa la bagna, una bambina, avrà forse tre anni, vestita molto bene e con un paio di scarpine rosa che la fanno somigliare ad una bambolina di una volta, di quelle che le nonne sistemavano sul letto rifatto. La gente le passa accanto, la vede sola e spaurita ma non sa che fare, parlarle? Prenderla e portarla al caldo? E se poi arriva la madre e ci si prende una denuncia per molestie? Tanti pensieri e tante domande. Troppe per una signora del quartiere che, nonostante le borse della spesa ed i surgelati che vorrebbero il congelatore, la prende, quasi a proteggerla da eventuali molestie, portandola sotto la minuscola tettoia.

Subito le domanda: "Chi sei, come ti chiami, dov'è la tua mamma?".
Ma lei non risponde, le hanno insegnato a non parlare agli sconosciuti, le hanno insegnato che gli sconosciuti sono pericolosi. Dopo altri tentativi la donna decide di fare la cosa migliore. Non può lasciare quello scricciolo impaurito sotto la pioggia. E dato che in strada non c'è nessuno, tantomeno la sua mamma, la porta al Commissariato. Ma neppure ai poliziotti la piccola parla. Ed allora viene chiamata Maria Sironi, uno dei dirigenti presenti in quella domenica. Due coccole, un abbraccio, e finalmente la bimba si apre. Si chiama Lara, ma non ricorda il cognome, sa come si chiamano i suoi genitori, come si chiamano i nonni e sa anche che suo padre è in carcere e che lei e la mamma vivono con un altro uomo.

A quel punto, sono le due del pomeriggio, gli agenti si mobilitano e comincia per loro un lavoro di ricerca e di controlli. Intanto alla piccola Lara vengono riservate attenzioni particolari e, dopo averla asciugata, i poliziotti le regalano dei giochi, dei fogli e dei colori con cui potersi distrarre e non pensare al motivo per cui non si trova in casa sua. Tutti i Commissariati vengono allertati nella speranza che qualcuno vada a fare una denuncia di smarrimento, ma nessuno si presenta. Gli agenti vanno anche al supermercato e si fanno consegnare i nastri della telecamera esterna, ma con la chiusura delle saracinesche i video smettono di funzionare e non si vede nulla. Come fare? Sono ormai le sei di sera, sta calando il buio e la bambina è ancora nell'ufficio della Tironi, però è piccola ed inizia a stancarsi.

Poi il colpo di fortuna, una fortuna cercata e voluta a tutti i costi dai poliziotti. Tutto il quartiere è battuto strada per strada dalle volanti che ad ogni minimo movimento si fermano e chiedono. Quando il sovraintendente capo Umile Bisignano nota una donna parlottare con tono agitato capisce di trovarsi di fronte alla madre. Ed in effeti si tratta proprio della madre che spiega alla meno peggio, dato il suo enorme stato confusionale, come ha potuto dimenticarsi della figlia. La causa, dice, è un forte litigio avuto con il suo nuovo compagno. Un litigio violento che le ha offuscato il cervello tanto da non farle ricordare di avere una figlia.
La donna, 28 anni ed il lavoro perso da pochi giorni, è stata accompagnata al Commissariato ma, e qui il dolore più grande, non le è stato permesso di incontrare la figlia neppure per un abbraccio liberatorio.

Ora la legge seguirà il suo corso. La piccola Lara è stata affidata ai nonni materni che però hanno l'obbligo di non farla incontrare alla madre fino a quando un giudice non stabilirà che ne sussistano le condizioni perché è stata denunciata per abbandono di minori. La piccolina fisicamente si è ripresa e sta bene. Per farla stare meglio avrebbe bisogno di poco; di una casa calda e confortevole e di un abbraccio, accompagnato da un sorriso, da parte di una madre che tenga sempre a mente che gli amori momentanei passano e si dimenticano mentre i figli restano e ti amano, e si amano, in eterno.

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